Mai come negli ultimi due anni, varie aziende di settore, anche di nicchia, hanno visto aumentare gli iscritti i loro gruppi o pagine Facebook*1, trovandosi quindi nella condizione di poter fare del marketing diretto come raramente prima era accaduto.
Per marketing diretto, intendiamo l’azione di promozione coordinata, volta a  raggiungere in modo diretto appunto i nostri fruitori: in passato avveniva soprattutto con telefonate (tele-marketing – di cui non siamo drammaticamente ancora riusciti a liberarci!), mailing list (invio di newsletter a liste di contatti raccolti precedentemente con vari metodi), invio di posta in formato cartaceo (per formato cartaceo intendo supporto fisico cartaceo, cioè ad esempio: lettera, brochure, flyer, depliant, volantino, catalogo…) a indirizzi precedentemente raccolti, o acquistati tramite società di settore.

Su Facebook per qualche tempo, si è potuta sfruttare su l’utilissima possibilità di condividere dei contenuti e inviarli in massa ai fans delle pagine e/o gruppi. Sono detti aggiornamenti o bulletin a seconda del canale (una cosa simile è tutto’ora attiva su MySpace).
Va precisato che questa opzione di invio di massa nel canale FaceBook, è stata sospesa tra fine settembre e i primi di ottobre 2011, sicuramente per indurre gli amministratori ad investire nelle campagne pay per click all’interno del loro network. Quindi tornano buone, anzi necessarie, le nostre newsletter classiche, e vince sulle scelte strategiche, chi ha seguito i miei consigli sulla discussione aperta sul punto “basta il social networking per gestire i contatti o servono ancora le mail?

Insomma e in breve: postare su Facebook*1 un nostro annuncio, permette di far arrivare a un numero enorme di fruitori un messaggio pubblicitario.
Abbiamo già visto, che un’azione coordinata di campagne pay per click e di pubblicazione di contenuti pertinenti sui social media, può generare dei risultati enormi in termini di indicizzazione e miglioramento del posizionamento dei nostri contenuti, feedback dell’utenza, nonché raggiungimento degli obiettivi di vendita prefissati.

Una domanda che mi stanno facendo spesso clienti e conoscenti interessati all’argomento è: “Il social network può sostituire il sito web?”.
L’apparenza inganna, specie in questo caso: ottenere infatti dei click che sul sito web erano fino a prima un’utopia, è un ottimo motivo per raccontarci una “gradevole menzogna”.

Vi spiego subito e in pochi concisi punti, perché sostengo tutto questo:

1) i social network, adottano una logica alla base delle scelte tecniche che applicano, volta prima di tutto ai propri interessi: proprio su FB tra la fine di settembre e i primi di ottobre, è stata completamente rimossa la possibilità (apprezzatissima) di poter inviare dei messaggi di massa con un unico invio, o a iscritti a un gruppo a fan di pagine aziendali. Oggi il modo per arrivare ai più, è invitare gli amici ad un evento (anche se invitare amici ad un evento per comunicare qualsiasi cosa che non sia un evento effettivo mi sembra spam a tutti gli effetti), e soprattutto investire in campagne pay per click.

2) il social network domani potrebbe semplicemente chiudere “baracca e burattini” e voi con cosa resterete? I più lungimiranti, quelli che si sono salvati i contenuti su dei file di testo, quelli avranno almeno la possibilità di pubblicare i contenuti da qualche altra parte. Ma la grande maggioranza delle persone, quelli che pubblicano dei post con dei “super argomenti” solo sulla bacheca del social, bene loro resteranno col “nulla pari al nulla”.

3) la cosa certa che avete, salvo prova contraria, è la vostra identità aziendale, sulla quale spero per voi che abbiate lavorato bene nel tempo. La logica dovrebbe essere che tramite i socials voi “spingete” i contenuti del vostro web. Vi è chiaro il senso di questa affermazione?

Sicuramente i siti web dell’oggigiorno dovrebbero trasformarsi predisponendosi alla condivisione dei loro contenuti ovunque possibile, e quando non fosse possibile questa trasformazione, gli interessati dovrebbero seriamente pensare a un Blog aziendale.
Questi discorso si collega alla necessità impellente di indicizzare le proprie risorse web, cioè di renderle reperibili nei motori di ricerca appunto per ricerca organica.
Ciò che crea un buon posizionamento di un sito web, non sono solo i click, o le predisposizioni tecniche corrette delle pagine web: ci devono essere pertinenza dei contenuti rispetto alle keys e ai tag che stiamo indicizzando; i contenuti del nostro sito web devono essere aggiornati con almeno una discreta frequenza (più potete aggiornarli meglio è); quando non esistono news da pubblicare (accade molto più spesso di quanto pensiate, che aziende abbiano una reale assenza di news per lunghi periodi dell’anno), si investa in contenuti di qualità per il web, si cerchino dei validi redattori di contenuti per siti e si capisca che sono proprio questi i contenuti, che più spesso possibile dovrebbero “girare” attraverso i nostri socials.

Credo fermamente che la condizione giusta sia considerare il sito web il “raccoglitore principale” dei nostri contenuti e che i socials siano degli strumenti validi attraverso i quali far girare i nostri contenuti web.

*1 – perché parlo di Facebook in prima battuta? Perché gli italiani seguono le tendenze sul web e FB e davanti tutti i social. Mi sto occupando della redazione di un testo opportuno per il web in cui affronto il tema “social network: tutti o quale? Come scegliere quello giusto per noi”, proprio per far fronte alla confusione generale che regna in questo momento. Ovviamente e come sempre si tratta di condivisione di punti di vista e di considerazioni tecniche…