Consegna dei nativi: perchè sì e perchè no….

Se vi occupate di progettazione grafica, a qualsiasi livello, prima o dopo nel vostro percorso professionale, vi sarà capitato che qualcuno vi abbia chiesto la consegna dei file nativi.
Ci siamo trovati a parlarne spesso ultimamente, sia tra colleghi che con nostri Clienti, e ci siamo resi conto che sull’argomento ci sono molte ombre, date da informazioni imprecise e spesso date da libere interpretazioni di leggende metropolitane….

Noi la vediamo così: qualsiasi progetto grafico nel quale sia impiegato solo il logo dell’Azienda, sia nel caso che questo logo sia stato creato dal grafico in questione , sia che arrivi da terze parti, lì dove lo stesso logo sia stato impaginato in qualsivoglia modo, nel contesto in cui il marchio dell’Azienda è il fulcro del visual, se non ci sono elaborazioni e impaginazioni grafiche frutto di creativo impiego di competenze tecniche e concettuali, il progettista grafico non può in alcun modo chiedere o far valere dei diritti concettuali sul proprio lavoro. In altri termini, se ha solo collocato il logo dell’Impresa in un qualsivoglia strumento per il multimediale o la stampa, non può sicuramente pensare di discutere la consegna del file nativo, qualora fosse chiesto dal Committente. E se non volesse darlo, dovrebbe per logica fornire al Cliente tutte le informazioni tecniche utili per la ricostruzione dello stesso file.

Fino a qui, il concetto espresso dovrebbe teoricamente essere molto chiaro.

Dove nasce spesso la discussione e perchè?
La discussione tra le parti, nasce spesso quando non c’è stata chiarezza dall’inizio sulla proprietà concettuale del progetto.
Il cliente paga e commissiona un progetto grafico una certa cifra, se lo lascia nelle mani del grafico o dell’agenzia che lo ha creato. Un’altra cifra, normalmente pattuita sulla base del semplice buon senso, se lo vuole usare a piacimento, anche affidandosi a terze parti per la manipolazione successiva.

Perchè viene applicata questa logica sulla variazione dei prezzi?
Questa logica viene adottata principalmente, perchè se il Cliente avrà bisogno di modifiche successive, si affiderà nuovamente al creatore del progetto, in qualche modo assicurando una sorta di continuità lavorativa nel tempo. Quindi, se il progetto nativo resta nella mani del suo ideatore, normalmente la creazione del progetto grafico, ha un costo iniziale forfettario o modulare più contenuto.

Inoltre, il nativo, frutto dell’ingegno e dell’esperienza acquisita nel tempo, è, nelle mani di qualcuno che sappia usare il programma adeguato, facilmente manipolabile, duplicabile ecc. ecc.
Se un file di lavoro, deve andare nelle mani di un terzo o terzi, chi lo ha creato, ha tutto il diritto di chiedere una somma che riguardi la liquidazione del lavoro concettuale.
Quale sia questa somma, sia chiaro, non ha una regola fissa uguale per tutti: il mio consiglio, è sempre quello di usare il buon senso.

Di quali progetti grafici stiamo parlando?
Giusta domanda, perchè in effetti ci son tanti tipi di progetti grafici, quindi sarebbe bene capire quali sono quelli sui quali un grafico può ribadire la paternità dell’opera e in che forma…
Progetti grafici in cui il layout, cioè l’impaginazione grafica, sia frutto di vostro lavoro concettuale, in cui non sia stato usato un template non esclusivo, in tutti i casi, si tratti di una scatola, si tratti di una brochure, come di un name card, se non è stata discussa una liberatoria per i nativi, non siete in alcun modo obbligati a darli.
E se il Cliente li chiede, facendo finta di nulla, non è sempre in buona fede, anzi.
Quelli che cercano di pagare solo il lavoro esecutivo, facendo gli gnorri sulla parte di lavoro consulenziale, creativo e concettuale, sono un numero davvero elevato.
I motivi sono molto banali, e riguardano quasi sempre un tentativo di “risparmio”, anche quando non sarebbe necessario: prendo il nativo da te, che sai fare, e lo do a un mio amico che costa meno e/o lavora gratis.

Dall’altra parte, fa anche comodo pensare che tutto il lavoro del grafico, si risolva con l’esecuzione del progetto grafico (costo esecutivo espresso come quota oraria o forfè), e non si vuole considerare la parte di lavoro creativa e concettuale a monte, l’ideazione del progetto grafico, senza la quale sarebbe impossibile avere un prodotto grafico originale e professionale.

Questo è dovuto anche alla grossa presenza sul mercato, di gente che si improvvisa grafico, sapendo giusto usare qualche programma e che lavora completamente senza etica. Il discorso, a questo punto, potrebbe diventare tortuoso, quindi decido di non andare oltre sull’improvvisazione professionale dei tempi moderni.

Personalmente consiglio di specificare sempre, come minimo nel vostro sito web, i vostri termini e condizioni per l’uso del materiale da voi creato.
Meglio ancora, sarebbe bene che queste specifiche anche in breve, fossero inserite nel contratto che andate a firmare con il committente.

Nessuno studio grafico, che sia un vero studio grafico e non qualcosa di improvvisato (…), in nessun posto del mondo, rilascia i nativi di progetti grafici, in cui sia stato impiegato del lavoro concettuale, anzi, spesso non rilasciano nemmeno i nativi di file customizzati su template esistenti.

Alcune F.A.Q che posso essere risolutive:

– E’ vero che in Cina e nel Sud Est Asiatico, quindi anche in Thailandia, i grafici consegnano i nativi?
Parlo ora per la Thailandia, dove ho personalmente eseguito una ricerca sul mercato: assolutamente no. Sempre che non siano lavori di grafica in cui il logo è il core del visual. Ad esempio: se vi hanno personalizzato qualche strumento di comunicazione, come insegne, adesivi, banner, name card, in cui sia il logo al centro del significato del visual.
Sicuramente se hanno realizzato per voi dei progetti grafici detti complessi, difficilmente vi metteranno in mano i nativi.
Provate a far fare da un profilo professionale compiuto una brochure o un catalogo, magari in più lingue, con la complessità di impaginazione del caso, dell’ADV serio (che non sia il materiale dozzinale on the road), e chiedete in fine che vi consegnino il file nativo per farvi le modifiche da soli: poi fatemi sapere…
Ho personalmente voluto appurare questa questione, chiedendo a 10 professionisti dal Chiang Mai al Phuket, tra freelance e altre agenzie di settore come lavorano loro, spiegando che stavo scrivendo un approfondimento in merito, e tutti mi hanno confermato, quello che già immaginavo: consegnano, se richiesto, solo lavori dal peso grafico “marginale”.
Riguardo gli altri paesi non parlo, ma secondo me il gap avviene, tra chi si improvvisa nel mestiere e chi è dentro al 100%.

La leggenda metropolitana che in Thailandia i grafici danno gratuitamente i nativi di qualsiasi progetto a destra e manca, è infondata o riguarda il caso di cui sopra. Provate a chiedere a chi sostiene il contrario, se andrebbe da un architetto a chiedere i nativi del progetto su cui sta lavorando…

– Ho creato un logo per un mio Cliente, devo consegnare i nativi?
Se ti ha saldato il lavoro, assolutamente sì, dovresti preparare tutti i file nativi principali, come .ai, .eps, .psd, se hai tempo anche dei JPG ad alta risoluzione e risoluzione per uso web.
Insieme alla consegna del logo, dovresti dare tutte le informazioni tecniche che lo riguardano, normalmente raccolte nel manuale d’uso del logo.

Cos’è il manuale d’uso del logo?
– E’ un documento attraverso il quale l’ideatore del logo, ne presenta le caratteristiche tecniche, come ad esempio il font in uso, le caratteristiche tipografiche del font (colore in % CMYK, RGB, tinta Pantone – se usata – famiglia, spessore, kern, interlinea e tutto il resto).
Se il carattere è libero da diritti, un grafico previdente inserirà nel back up in consegna al cliente anche i caratteri usati.
Oltre a presentare le caratteristiche tecniche del logo, il suo manuale d’uso serve anche per dare a quelli che in futuro lo manipoleranno, tutta una serie d’ informazioni appunto sull’uso del logo, che devono essere rispettate.
Ad esempio si dice quale versione del logo usare su sfondo scuro, si mostrano le varianti possibili per il colore in ogni possibile applicazione.
In ogni caso, di solito si mostra il logo a colori, bianco e nero, scala di grigio, più le variazioni su sfondo chiaro o scuro (dette spesso “versioni in negativo”).

Il discorso sarebbe ancora molto lungo, comunque spero con questo approfondimento, di aver fatto luce su alcuni dubbi che riguardano molti.

Le mie conclusioni in sintesi sono:

– se avete realizzato un marchio o un logo e vi hanno saldato, consegnate il logo senza battere ciglio: e fatelo in modo professionale

– chiedete sempre in partenza che uso deve essere fatto del progetto grafico: se relativo a prodotti, brand o merce, ricordate che avreste anche diritto a delle royalties (per approfondire il tema consiglio questo articolo tematico “royalties / grafici / design”)… Queste royalties, vengono spesso liquidate quando consegnate il logo o l’artwork, proprio perchè esso diventa proprietà della Company. E’ giusto quindi che nel costo del progetto grafico, sia consierato questo valore e che sia liquidato

– non c’è una regola uguale per tutti per la consegna dei nativi, è qualcosa di soggettivo e intimo nel rapporto con il Cliente

– della consegna dei nativi, parlatene sempre all’inizio del lavoro, possibilmente per scritto, almeno via mail

– ragionate sul vostro livello di conoscenza, skills e preparazione prima di fare la cifra per la liquidazione eventuale del vostro lavoro: sapere quanto si vale, è alla base del sapersi vendere in modo corretto, e non può essere “uguale per tutti”

– non sentitevi obbligati ad accettare di dare i nativi: se non vi hanno pagato quello che valete o se ve li stanno “estorcendo”, potete sempre scegliere di dare delle spiegazioni sulla vostra scelta e fornire gli input tecnici perchè il Cliente faccia fare da chi vuole il progetto (vi auguro che siano situazioni che non vi capitano alla luce della regola “le energie si attraggono”, pensate positivo e cercate di circondarvi di belle persone…).

– dando i nativi, specificate bene che non rinunciate alla partenità dell’opera: state solo cedendo i diritti. Dove presenti dei crediti, voi dovete (dovreste) esserci

Segnalo per concludere un link che riporta varie informazioni in materia in termini legislativi.
Ricordo che le leggi sul diritto d’autore così come la tutela del Copyright, variano da Nazione a Nazione, in particolare fuori dal territorio Europeo.

M.Costa